Niente è meglio delle parole di Giorgio Rapari, Presidente di Assintel e della Commissione Innovazione e Servizi di Confcommercio, per capire la situazione della tanto sbandierata trasformazione digitale.
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«Il divario digitale in senso ampio è oggi la nuova forma di disuguaglianza ed interessa trasversalmente la società civile e quella imprenditoriale. Alle aziende tecnologiche spetta un ruolo poliedrico: raccogliere la sfida interna di innovarsi per non soccombere alla crisi, diventare “portatrici sane di innovazione” verso i propri clienti, e infine fare massa critica per sollecitare il sistema politico a creare le condizioni necessarie allo sviluppo. Noi imprenditori ce la stiamo mettendo tutta, ma il contesto legislativo, fiscale, infrastrutturale da troppo tempo ci rema contro. Servono cambiamenti concreti e rapidi, perché comunicare l’ottimismo senza fargli seguire i fatti rischia di essere controproducente: nel medio periodo si perde la fiducia di chi ci aveva creduto».
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La situazione appare quindi stabile, laddove invece servirebbero percentuali di crescita molto alte. In particolare l’Hardware scende attestandosi sul -1,6%, probabilmente anche a causa dell’arresto delle vendite di PC, e senza che quelle di smartphone e tablet riescano a sollevare la situazione. Male anche per i Servizi IT, con -1,7%, nonostante le consulenze manageriali siano sul +2,1% e i servizi Datacenter +3,3%. Dati positivi invece per il settore Software, con +1,1%, in particolare i dati positivi riguardano Digital Marketing (+29,1%), Internet of Things (+13,6%), Business Intelligence, Analytics e Big Data (+6,2%). Ma a vincere è il Cloud Computing, con un bel +22% sia per quanto riguarda la componente classica, con +33%, sia il Business Process as a Service (+13%).