Quando si pensa al successo, di solito si parla di grossi profitti e di costi ridotti al minimo, una crescita finanziaria sicuramente incredibile. Ma la definizione di successo è molto più modesta: significa letteralmente un risultato o un esito. Pertanto il successo non è necessariamente positivo, allora il fallimento non è necessariamente negativo. La chiave è quella di risolvere specifici problemi, imparare da loro e passare a ciò che viene dopo, senza demoralizzare la propria squadra.
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L’idea che il fallimento non sia un’opzione ma una necessità è infatti necessaria per conseguire determinati obiettivi. Magari un dirigente ha costruito una cultura aziendale stagnante, con un basso impegno, collaborazione zero… ma con questo atteggiamento la vostra impresa non potrà mai essere competitiva sul mercato.
Il migliore modo per imparare è quello di prendere dei rischi. L’azienda deve adottare e abbracciare il fallimento come parte della sua cultura e riconoscere che non è solo un male, ma a volte anche qualcosa da “festeggiare”. Se i risultati non sono infatti quelli sperati, cosa è possibile imparare da quel fallimento?
È dura essere un manager quando gli affari vanno male, ma la strategia da adottare deve essere quella di fare alcuni respiri profondi e domande per scoprire cosa è accaduto. Come si è arrivati a quel punto? Imparerete a non ripetere più lo stesso errore in futuro e la vostra impresa andrà avanti.
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