Obiettivi delle medie aziende

di Chiara Basciano

11 Ottobre 2016 12:00

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Cosa vogliono le medie imprese e quanto valgono.

Stanno in mezzo, non saltano all’occhio come le grandi e non ricevono gli stessi supporti delle piccole: sono le medie aziende, a tutti gli effetti motore dell’economia ma troppo spesso sottovalutate. A mettere in evidenza questo stato di cose è stata la ricerca commissionata da Ricoh a Coleman Parkes Research.

Considerato che nel corso dell’ultimo anno il tasso di crescita medio delle aziende di medie dimensioni è stato del 16,5% e, inoltre, una su cinque è cresciuta di oltre il 30% si capisce che le potenzialità sono enormi, eppure due fattori frenano la crescita effettiva, in particolare la complessità burocratica seguita dalla difficoltà ad accedere a finanziamenti utili soprattutto per investimenti a lungo termine.

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La ricerca ha evidenziato i cinque punti che saranno prioritari per il business di questo tipo di azienda. Il primo è l’introduzione ed implementazione di nuovi prodotti e servizi. Per il 25% delle aziende europee l’implementazione di tecnologie digitali è stata fondamentale per generare nuove opportunità di fatturato, mentre il 24% ha affermato di aver ampliato grazie ad esse la propria quota di mercato. Secondo obiettivo è la gestione della crescita. Il futuro appare roseo per molte aziende, considerato che il 38% delle medie aziende europee sta pianificando di quotarsi in borsa, mentre il 21% intende attuare operazioni di merger and acquisition.

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Terzo punto è la trasformazione digitale, fondamentale per la crescita e l’evoluzione del business, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei dati, eppure si riscontrano molte difficoltà da questo punto di vista. Legato alla tecnologia anche il quarto punto, cioè l’importanza di attrarre talenti, elemento di difficoltà per le medie imprese, incapaci di offrire ai dipendenti la tecnologia considerata necessaria per lavorare al meglio.

Infine il 26% del campione ha citato la trasformazione digitale come una delle priorità per i prossimi due anni. Ma la nota dolente è sempre quella: la mancanza di finanziamenti.