Quali sono gli investimenti attivati dai risparmiatori italiani? Quali rischi sono disposti a correre? A fare il punto sulla situazione è la recente indagine internazionale sul risparmio promossa del dipartimento di Consumer Economics ING di Londra.
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All’inizio dell’anno in corso, gli italiani stanno optando prevalentemente per i contri di deposito (nel 60% dei casi), mostrando prudenza e scarsa propensione al rischio. Il 30% degli intervistati, invece, ha scelto di investire nel mercato immobiliare per l’acquisto di seconde case.
Il 25% dei risparmiatori, invece, predilige investire nei metalli preziosi e solo il 20%, infine, investe in fondi comuni e obbligazioni.
Altre soluzioni prese in considerazione sono le azioni (15%), mentre in pochi scelgono di attivare investimenti alternativi.
Per quanto riguarda i tassi di interesse ai minimi storici e il loro impatto sui risparmiatori, questo il commento di Paolo Pizzoli, Senior Economist ING Bank Italia:
«La fase prolungata di tassi di interesse ai minimi storici continua ad essere fonte di incertezza. Dall’indagine emerge che le famiglie italiane stiano percependo in maniera molto più netta l’impatto dei bassi tassi sulla redditività dei loro risparmi di quello, favorevole, sui loro debiti. Da sottolineare che alla frustrazione data dalla difficoltà di raggiungere gli obiettivi di risparmio, evidente in un’ottica di breve periodo, si associ la preoccupazione circa i propri risparmi pensionistici. Forse la fase prolungata di tassi bassi non viene più vissuta come un fenomeno episodico.»
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