L’economia fa parte di un quadro più generale, i cui gli avvenimenti politici incidono profondamente sul suo andamento. Partendo da questo presupposto Coface ha individuato il nuovo indice del rischio politico in 159 Paesi.
Il quadro generale non appare di certo luminoso. L’indice infatti è aumentato rispetto al 2013. In particolare sono due i rischi considerati maggiori, quello relativo alla sicurezza, derivante da conflitti e terrorismo e la fragilità politica e sociale. Tutti e due hanno un impatto evidente e certificato sulle aziende.
=> Leggi politica e investimenti
Afghanistan, Iraq e Libia sono, naturalmente, i paesi in cui si registra un tasso di rischio più elevato. Dall’altra parte della classifica invece troviamo Paesi Bassi, Giappone e, all’ultimo posto, Islanda. Si registrano però anche alcuni miglioramenti in paesi difficili, come Libano, Nepal, Ciad, Israele e Sri Lanka. Alcuni rischi possono provenire dalla deriva populistica, soprattutto in alcuni paesi, come Regno Unito, Francia e Austria, dove si registra un tasso di populismo, rispettivamente, de 73%, 70% e 64%.
=> Vai ai dati del 2016
La maggiore fragilità sociale invece incide in paesi come il Venezuela, con un tasso di rischio dell’80% e in Brasile, con il 60%. In generale sono i conflitti interni a pesare di più sull’andamento economico, poiché essi superano quelli internazionali. Infine, purtroppo Coface afferma che il 2017 non sarà un anno positivo per i conflitti armati, che rischiano di intensificarsi.
Fonte immagine Shutterstock