Nella top ten delle aziende Web di maggior di successo, le imprese europee non figurano affatto: è la denuncia della Commissione Ue, che rinnova l’allarme gap digitale e scarsa penetrazione della fibra ottica (1% di media).
Sul podio Google, Amazon, eBay e Facebook, mentre nel panorama Internet, solo 4 siti europei su 54 risultavano tra i più cliccati.
Per colmare il divario digitale urgono interventi urgenti, a partire dalle infrastrutture (banda larga e fibra ottica) per arrivare ai contenuti.
A tal fine è in programma per il 12 maggio l’approvazione del Piano UE per il rilancio dello sviluppo della rete, che prevede la colaborazaione di tutti i 27 Stati membri.
Obiettivo: banda larga per tutti entro il 2013. Il target UE, inoltre, prevede l’accesso a Internet a velocità di almeno 30 Mbps entro il 2020 e sopra i 100 Mbps ad almeno il 50% degli utenti europei: scenario che consentirebbe anche di attivare un processo virtuoso a livello d’impresa, con la creazione potenziale di un milione di posti di lavoro.
Ad oggi, infatti, l’ICT produce il 4,8% del PIL europeo con un giro d’affari di 660 miliardi di euro l’anno, contribuendo alla crescita economica per il 30% e favorendo attivamente l’incremento della produttività industriale.
Cosa viene chiesto ai Governi? Ridurre i costi amministrativi e favorire lo sviluppo delle tecnologie mobili, per amplificare la garanzia di copertura laddove è più difficile portare le infrastrutture di terra.
Per quanto attiene i contenuti digitali, invece, l’obiettivo è dare vita ad un mercato unico e, per favorire la competitività, standardizzare la gestione dei diritti d’autore tramite un sistema europeo di licenze: a questo scopo, la Commissione proporrà una direttiva ad hoc entro il prossimo anno.