La diffusione della banda larga in Italia registra un ritardo per certi versi incolmabile: il 70% delle connessioni domestiche non ha connettività braodband e la metà della popolazione (47%) non è neppure collegata a Internet, ossia 2,3 milioni di utenti. Per raggiungere la media UE del 65%, è necessario intraprendere un percorso virtuoso fatto di standard e coordinamento di risorse e infrastrutture.
Lo afferma l’Osservatorio Futuro della Rete, che propone una roadmap per la diffusione della digitalizzazione in Italia.
L’obiettivo non è solo completare la copertura Internet ma anche migliorare le performance per gli attuali 23 milioni di utenti che sperimentano ogni giorno problemi e difficoltà di accesso.
L’Osservatorio, promosso dalla Presidenza della Commissione Trasporti della Camera, indica tra le prime azioni strategiche quella di creare una rete di infrastrutture a banda larga, mettendo a sistema competenze e conoscenze a beneficio della competitività del Paese.
In secondo luogo, censire le infrastrutture di rete principali, generando una mappatura dell’esistente utile a definire al meglio il piano d’azione delle nuove tecnologie.
Devono poi realizzarsi attività di coordinamento, incentrate sul ruolo della Pubblica Amministrazione. Stato e Rgioni dovranno individuare una task force capace di definire il piano di investimenti e i percorsi da seguire, ma soprattutto tutelare la concorrenza attraverso la stesura di regole precise anche a beneficio degli utenti.
Infine, la PA dovrà prevedere un processo di svecchiamento capace di trasferire rapidamente al mondo digitale tutti i servizi e i contenuti ora resi disponibili solo nel mondo fisico.