Il mercato mondiale della banda larga – consapevole del potenziale economico e del diritto fondamentale che incarna per gli utenti – ha raggiunto nel 2009 il valore di 164 miliardi di dollari, con una crescita di quasi 20 mld rispetto al 2008 e previsioni che indicano un turnover di oltre 210 mld di entro il 2014.
La fibra ottica è in pole position con +23,3% e un giro d’affari stimato a fine 2010 in 24,4 mld. È quanto emerge dall’ultimo studio ABI Research.
In crescita anche i servizi innovativi come la Web TV, il Multimedia, anche on-demand, i servizi aziendali avanzati, l’e-learning e l’ e-health.
I governi mondiali stanno tutti cavalcando questo business, sia per ridurre il digital divide per i cittadini (offrendo loro un servizio da considerarsi ormai “di base”), sia per innescare un meccanisimo produttivo virtuoso a beneficio dell’economia dei paesi.
Lo stesso Barack Obama è in prima linea: la Federal Communications Commission (FCC) ha annunciato lo sviluppo di un piano strategico capace di portare in cento milioni di case oltre 100 Mega di banda, ed e 1 Giga alle istituzioni.
Purtroppo, a parte alcune eccezioni, in Italia c’è poco da entusiasmarsi visto che il supporto istituzionale è spesso diametralmente opposto e le decisioni sembrano correre contro la banda larga. L’ultima conferma arriva dal Decreto Incentivi, che non prevede lo sblocco previsto degli 800 milioni di euro contro il Digital Divide.