Notevoli le risorse economiche messe in gioco dall’industria dell’energia elettrica, specchio dello sviluppo economico e strategico di un paese. Sotto i riflettori è oggi lo Smart Grid, ossia il sistema di reti intelligenti del prossima generazione in grado di rispondere alle crescenti necessità in termini di sicurezza, ottimizzazione del servizio e riduzione dell’impatto ambientale.
Con la diffusione sul territorio degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, la rete elettrica dovrà adeguarsi per riuscire a gestire la produzione di energia in modo flessibile ed affidabile, distribuendola dai siti di produzione alle utenze finali.
Questo il punto cruciale sul quale si è discusso nei giorni passati nell’ambito della conferenza Utility of the Future, organizzata da Kema e presenziata da big del calibro di Google, IBM, Cisco Systems e Intel.
Uno dei problemi di queste reti intelligenti sarà la gestione della mole di dati che verranno generate in quantità esponenziale, così come il numero di dispositivi da collegare, tanto da richiedere un’architettura di informazioni ad hoc.
Ci si interroga quindi su quale caratteristiche e quali tecnologie debba avere una rete per soddisfare i requisiti di questo tipo, dettati anche dall’introduzione di una generazione di energia elettrica distribuita, dove il consumatore diventa anche distributore.
Le maggiori compagnie IT a livello mondiale – ma anche molte start-up – stanno cercando di capitalizzare le iniziative Smart Grid, tecnologia pulita tra le favorite dai venture capitalist, sostenendo decine di nuove imprese che scommettono sulla nuova rete, da integrare a solare ed eolico.
La presenza dei grossi protagonisti IT su questo mercato però potrebbe inasprire la possibilità concorrenza per le imprese più piccole.
Cisco sta lavorando ad una data communications network, mentre Duke Energy sta già testando la tecnologia smart-grid tecnologia e prevede di implementarla su vasta scala in Ohio e in Indiana a partire dall’ultimo trimestre di quest’anno.
Per quanto riguarda la gestione dell’energia prodotta “fai-da-te”, Microsoft e Cisco, così come altre aziende di telecomunicazioni come Verizon, hanno dichiarato di avere nei propri progetti energetici di realizzare dei meccanismi di monitoraggio delle reti domestiche. Il problema è stabilire se i consumatori saranno disposti ad accettare questi meccanismi per il controllo dei dispositivi presenti nella propria casa.
Anche Google ha dichiarato di avere tra i propri progetti quello di sviluppare prodotti energetici, in particolare quelli che passano attraversano l’IT e l’ET (tecnologie energetiche), ritenendo che le tecnologie possano apportare un notevole miglioramento alla rete intelligente di cui in tanti stanno parlando chiedendosi se sia in grado di iniziare finalmente a prendere forma.