Gli hard-disk sono destinati ad andare in pensione? Parrebbe proprio di sì, almeno per quanto riguarda alcune categorie di computer.
La sfida ai supporti tradizionali è stata lanciata lo scorso anno dai due maggiori produttori di memorie flash, Samsung e Sandisk. A differenza dei dischi rigidi, le memorie allo stato solido permettono un accesso ai dati più veloce, grande resistenza agli urti e un consumo energetico inferiore. I difetti sono invece riscontrabili nel prezzo elevato e nella capacità di archiviazione decisamente minore.
Era dunque prevedibile che Samsung e Sandisk si muovessero proprio in questa direzione. Con un botta e risposta sempre più serrato, le due società hanno iniziato a sfornare memorie flash sempre più capienti, abbattendo contemporaneamente i prezzi. Attualmente entrambi i produttori offrono modelli che arrivano a 32 GB, quasi 30 volte inferiore agli imminenti hard-disk da 1 Tera Byte.
Tuttavia la corsa delle flash pare inarrestabile: a soli 3 mesi di distanza dal lancio della memoria da 32 GB di Sandisk, Samsung raddoppia annunciando l’arrivo di un modello da 64 Giga. Non solo: la nuova versione avrà anche una velocità di scrittura e lettura dei dati superiore alla precedente.
Il mercato sembra apprezzare. Grazie alla maggiore dimensione le memorie flash, tipicamente adoperate in dispositivi come palmari e cellulari, stanno dilagando anche nei pc portatili. Per questo Samsung ha visto lievitare le richieste dai 2,2 milioni di drive del 2006 ai 173 milioni di quest’anno, per un fatturato cresciuto da 56 milioni di dollari ai 218 previsti per il 2007.
Una torta che si fa sempre più appetitosa e non mancherà di dare ulteriore impulso al miglioramento dei dispositivi flash. Intanto si attende la risposta di Sandisk, che dovrebbe immettere sul mercato una memoria di poco superiore ai 32 GB ma fisicamente più grande: 2,5″ invece dei canonici 1,8.