In Europa le vendite online di beni tecnologici costituiscono mediamente l’11,6% del totale, con punte del 17% in Gran Bretagna. In Italia, invece, gli acquisti in Rete per prodotti e servizi IT hanno subito nel 2009 una flessione del 3,6%, assestandosi al 5,1%. Il dato arriva dall’Internet Sales Forum di Milano, organizzato da Gfk.
L’Italia si colloca quindi solo al quinto posto pagando gli effetti della crisi nel settore IT.
Fanno eccezione specifici segmenti di mercato: Digitale Terrestre (Tv e decoder satellitari), Netbook, console per videogame e chiavette USB per la connessione Internet.
A penalizzare le performance complessive per l’e-Commerce italiano, i dati di vendita per cellulari tradizionali, i “vecchi” notebook e i supporti vergini, come CD e DVD riscrivibili.
Secondo Antonio Besana, direttore commerciale dell’istituto di ricerche GfK Italia, il commercio elettronico italiano continua a mantenere le sue caratteristiche peculiari: ampia offerta di prodotti, spesso innovativi, cicli di vita e dinamiche che anticipano i canali di vendita tradizionali e soprattutto consistenti risparmi su prodotti più costosi.
Nei momenti di crisi però si rafforza la razionalità delle scelte dei consumatori: calano così gli acquisti di impulso e sale l’attenzione per qualità e affidabilità dei prodotti. Meno acquisti quindi, però più mirati e rivolti soprattutto a oggetti innovativi, anche se nella fascia di prezzo più elevata.