Da Social network a Social portal: successi e prospettive

di Tullio Matteo Fanti

4 Giugno 2009 12:30

logo PMI+ logo PMI+
In crescita del''83% il numero di ore trascorse sui portali di social networking negli ultimi 12 mesi, mentre il futuro dell'Advertising sembra indirizzarsi verso i social portal

Ancora in pieno boom il fenomeno dei Social Network tra gli utenti web, con un tempo medio di permanenza quantificabile mediamente in un +83% negli ultimi 12 mesi. Ma occorre distinguere tra portali social di tendenza e i cosiddetti “social portal“, vero futuro del Web.

Secondo l’ultima ricerca Nielsen Online sul mondo del Social networking, gli utenti hanno trascorso 13,8 miliardi di minuti su Facebook – con un aumento di +700% rispetto all’anno precedente – e 4,9 miliardi di minuti su MySpace, il tutto nel solo mese di Aprile.

Un incremento della presenza degli internauti sui maggiori social network valutabile attorno a +83% in un anno. Una miniera d’oro per marketer e imprese 2.0.

Il portale di microblogging Twitter rappresenta oggi il social network con la maggiore crescita di utenti, segnando un impressionante +3712% rispetto all’anno precedente: da 7,8 milioni di utenti nell’Aprile 2008 a 300 milioni di utenti nell’Aprile 2009.

MySpace sembra invece aver raggiunto un punto di saturazione tale da non permettere un ritmo di crescita particolarmente veloce, segnando un calo per quanto riguarda la permanenza degli utenti all’interno del portale: 4,9 miliardi di minuti, pari a una flessione del 31% rispetto ai 7,2 miliardi dello scorso Aprile.

Eppure, secondo alcuni non spetterebbe solo ai portali di social networking cogliere i futuri frutti dei successi messi a segno in Rete: secondo Aegis Media Expert è necessario innanzitutto distinguere tra social network tradizionali e social portal.

Se è vero che i social network stanno realmente per vivere una nuova epoca, non bisogna dimenticare che i social portal come Flickr o MySpace, risultano più intimi e personali: punto di forza in questo caso è la condivisione di contenuti di interesse comune e non più la relazione personale.

Ciò potrebbe offrire, quindi, buone prospettive per gli inserzionisti, a patto però che propongano pubblicità speciali, innovative e originali, accettando le regole della comunità.