Il SISTRI prevede troppi adempimenti, è scarsamente integrato con i processi e le realtà aziendali e per questo deve essere migliorato ed ottimizzato: in audizione presso la Commissione Ambiente della Camera, Conftrasporto ha elencato i problemi che affliggono il sistema di tracciamento e le possibili soluzioni.
A guidare la delegazione, il presidente dell’Astri, Domenico Dolciami, secondo cui una rivoluzione del SISTRI è indispensabile per non penalizzare le imprese italiane.
Tra le possibili soluzioni ai problemi, in primis la delega degli adempimenti SISTRI (iscrizione, movimentazione e registrazione) – ora a carico dei soggetti obbligati – ad operatori professionali, come trasportatori, soggetti che effettuano lo smaltimento o il recupero, commercianti e intermediari.
In secondo luogo, si propone la dematerializzazione del sistema cartaceo vigente attraverso l’emissione di documenti in grado di essere trattati elettronicamente, ma fornendo anche le linee guida per l’integrazione con i software aziendali del SISTRI: obiettivo, ottimizzare i tempi e rendere disponibili tutte le informazioni in tempo reale e distribuito sul territorio.
Infine si chiede una reale semplificazione, ad esempio riducendo il numero di firme necessarie sui documenti, eliminando «l’obbligo di indicare nelle annotazioni della scheda SISTRI il percorso effettuato dall’automezzo con l’indicazione di tutte le tratte intermedie» e cancellando «l’obbligo, per i rifiuti pericolosi, di aprire una scheda del SISTRI almeno 4 ore prima del ritiro per i produttori e 2 ore prima per i trasportatori, conciliando maggiormente questi tempi con i tempi dell’organizzazione logistica dei trasporti».