Emanato il decreto legge per la stabilizzazione finanziaria. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta ha annunciato che il Presidente della Repubblica ha firmato la manovra finanziaria 2011, che ora sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Nella nota ufficiale del Quirinale si legge che il Capo dello Stato ha firmato il decreto legge, approvato dal Consiglio dei Ministri il 30 giugno, recante “Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria“, «essendo stati essenzialmente ricondotti i suoi contenuti alle norme strettamente attinenti alla manovra finanziaria ed a quelle suscettibili di incidere con effetto immediato sulla crescita economica».
Il Colle auspica ora che in Parlamento si svolga un confronto davvero aperto.
E alla conferenza stampa di presentazione, Giulio Tremonti ha sedato gli animi sui punti caldi parlando di testo condiviso, almeno sull’impianto complessivo” della manovra correttiva, che vale 51 miliardi di euro, 68 considerando anche la delega fiscale.
Sui costi della politica, Tremonti ha messo le mani avanti: se si fosse intervenuti con tagli ai costi di Camera e Senato, il decreto «non sarebbe stato firmato« da Napolitano, ipotizzando un atto contro la Costituzione.
Per quanto concerne pensioni e delega sulla riforma fiscale, parando le critiche a pioggia di questi giorni, Tremonti ha invitato a presentare proposte alternative, perchè «se non viene fatta la delega, scatta automaticamente il taglio delle agevolazioni, che valgono 150 miliardi, è un meccanismo automatico». Invece, con la Riforma, «è previsto un meccanismo di riforma del fisco e dell’assistenza […]: che il fisco faccia il fisco e finanzi il bilancio con soli tre regimi speciali: giovani, lavoro e natalità. E l’assistenza deve fare assistenza, concentrandosi su situazioni di effettivo bisogno».