Conto alla rovescia per l’entrata in vigore (prevista per il 18 maggio) del decreto (“Regolamento recante criteri e modalità per la concessione dei contributi di cui all’articolo 9 della legge 8 marzo 2000, n. 53”) che definisce i contributi alle aziende per finanziare il lavoro flessibile dei dipendenti con famiglia: turni e orari personalizzatti, congedi e reinserimento post-maternità e paternità, part-time e telelavoro.
I finanziamenti premiano dunque tutti i progetti volti a consentire la conciliazione tra vita privata e lavorativa.
I progetti possono riguardare lavoratori uomini e lavoratrici donne, dipendenti e dirigenti, purché si abbia la necessità di orari e modalità di lavoro flessibili per la presenza di figli minori, persone non autosufficienti o disabili o affette da documentata e grave infermità a carico.
Fanno parte delle iniziative incentivate anche quelle che prevedono corsi di formazione e aggiornamento e, più in generale, progetti in partenariato e in rete con altri enti.
Potranno accedere ai contributi, per un massimo di 500 mila euro e una durata massima di 24 mesi, i datori di lavoro privati che esercitano attività di impresa, le società, i consorzi, i gruppi di imprese e le associazioni di imprese, anche temporanee, i datori di lavoro privati che risultino iscritti in pubblici registri, le aziende sanitarie locali e le aziende ospedaliere.
La misura riguarda anche i lavoratori autonomi, per i quali sono previsti finanziamenti per un massimo di 35mila euro per la realizzazione di progetti di sostituzione o collaborazione.
Le domande dovranno pervenire entro il 10 febbraio, il 10 giugno e il 10 ottobre di ogni anno al Dipartimento per le politiche della famiglia.
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FONTE: Decreto n.277/2010: Regolamento recante criteri e modalità per la concessione dei contributi di cui all’articolo 9 della legge 8 marzo 2000, n. 53. (11G0103)