In attesa del referendum sul ritorno del Nucleare in Italia, previsto probabilmente a maggio, il Consiglio dei Ministri ha approvato alcune modifiche al decreto che regolamenta l’individuazione dei siti dove potrebbero sorgere le centrali: obiettivo, velocizzare le procedure.
L’intervento alla normativa vigente in materia di impianti di produzione di energia elettrica nucleare (decreto legislativo n.31 del 2010) è arrivato su proposta del Ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani.
Il nuovo schema di decreto vengono chiarisce i requisiti tecnici e amministrativi per la costruzione e l’esercizio degli impianti e del Parco tecnologico, semplificando le procedure di Valutazione ambientale strategica (VAS) l’autorizzazione integrata avrà validità di 15 anni (non più 5), mentre per i residenti nelle zone dove verranno ubicati gli impianti è prevista la concessione di benefici economici.
Il tutto, per meglio disciplinare il parere delle Regioni, che rimane a carattere obbligatorio e non vincolante, e che deve essere espresso entro il termine di novanta giorni dalla richiesta.
Dopo questa scadenza, si prescinde dalla sua acquisizione e si procede a demandare la questione alla Conferenza unificata. Viene inoltre sottolineato come, in questo, il provvedimento approvato dal CdM recepisce i rilievi posti dalla Corte Costituzionale.
Ora l’iter del decreto legislativo prevede che le modifiche vengano sottoposte al Consiglio di Stato, alla Conferenza unificata ed alle Commissioni parlamentari per l’approvazione finale.
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