Appalti e tracciabilità dei pagamenti: la circolare ANCE

di Noemi Ricci

2 Dicembre 2010 09:10

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La circolare ANCE 8/2010 ha impartito indicazioni operative sulla nuova norma per la tracciabilità dei pagamenti alle aziende.

Cone noto, con la Legge antimafia 136/2010 è stato introdotto l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti relativi agli appalti pubblici, esteso anche a professionisti e studi di progettazione partecipanti alle gare di appalto.Ora, una Circolare ANCE (la n.8/2010) completa le indicazioni sul disegno di legge per la conversione del DL sicurezza 187/2010, nel quale sono confluite disposizioni per l’interpretazione e la modifica della Legge 136.

Tra le modifiche approvate spicca la posticipazione dell’entrata in esercizio della tracciabilità: i contratti stipulati prima dell’entrata in vigore della legge antimafia (7 settembre) saranno adeguati alle nuove disposizioni entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del DL 187/2010.

Dal punto di vista delle tipologie dei pagamenti, possono essere utilizzati tutti gli strumenti di incasso idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni: quindi, non solo il bonifico bancario o postale. La soglia di spese giornaliere per la quale sono consentite altre forme di pagamento sale da 500 a 1500 euro.

Inoltre, non utilizzare il bonifico o strumenti tracciabili non dà più luogo alla risoluzione di diritto del contratto, ma può costituire causa di risoluzione.

L’ANCE, oltre a impartire indicazioni di carattere operativo ai soggetti destinatari della normativa sulla tracciabilità, si è espressa sul regolamento degli appalti pubblici attraverso il suo Presidente, Dino Piacentini: è necessario rispondere all’esigenza «prioritaria di riformare il sistema degli appalti adeguandolo alle trasformazioni ed alle nuove configurazioni del mercato. Occorre, in particolare intervenire sul sistema di qualificazione valorizzando le specializzazioni operative, le dotazioni tecniche, l’esperienza professionale».

L’obiettivo deve essere quello di migliorare la capacità selettiva del mercato con «interventi in grado di modernizzarne la funzionalità, garantirne una maggiore trasparenza, potenziarne la capacità competitiva».