Il documento programmatico sul Piano Nazionale per il Sud è stato presentato alle parti sociali e alle Regioni con un documento di 25 pagine che prevede otto punti principali: infrastrutture, ricerca, scuole, giustizia, sicurezza, pubblica amministrazione e servizi pubblici, incentivi alle imprese e, appunto, Banca del Sud. E anche la tanto dibattuta Banca del Mezzogiorno.
Lo scorso settembre era stata preannunciata l’acquisizione del Mediocredito Centrale da UniCredit per farne la Banca del Sud.
Ora è arrivato il momento di mettere in pratica questo proposito. L’appuntamento è per martedì, quando Poste italiane e le banche di credito cooperativo formalizzeranno a Unicredit la propria offerta di acquisto.
Dunque sembra realistico dire che sarà il Mediocredito centrale l’embrione della nuova Banca per il Sud, che avrà tra i suoi primi incarichi quello di gestire il fondo rotativo previsto dal Piano per il Sud, per ottimizzare l’utilizzo dei fondi strutturali europei a favore delle piccole e medie imprese sane, efficienti e con prospettive di crescita.
Un progetto che prende il nome di Jeremie Mezzogiorno (Joint european resources for micro to medium enterprise) e servirà a sostenere il credito agevolato, il capitale di rischio e le garanzie verso le imprese grazie a risorse che potranno essere reinvestite più volte rimanendo a disposizione delle regioni del Mezzogiorno.