Il Federalismo fiscale deve partire e anche in fretta: questa, in sintesi, l’opinione di Emma Marcegaglia espressa agli Stati Generali di Confindustria Lombardia, che ha scatenato una bufera di critiche da parte di chi vorrebbe tutelare le imprese del Sud oltre a quelle del Nord. Addirittura, Confindustria ritiene “suicida” la politica del rimanere fermi ad “aspettare chi arranca”…
Dunque, per la Marcegaglia Lombardia e Regioni dei Nord non dovrebbero spettare il 2013 ma partire subito, per consentire alle imprese locali di beneficiare della riforma.
Addio obiettivo comune per tutte le Regioni? È la posizione di Confindustria: il divario è troppo grande e mandare avanti le Regioni più forti può costituire un vantaggio per l’economia.
Tutto questo a un patto: il federalismo deve essere un modo per ridurre costi e tempi, dare maggiore responsabilità a chi governa e maggiore vicinanza tra governanti e governati.
Contrari al federalismo “a due velocità” la Cgil, ritenendolo anti-democratico verso le economie del Mezzogiorno. Opinione condivisa dal governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti: «Bisogna invece continuare a lavorare tutti insieme per superare questa fase delicata e costruire un federalismo condiviso e solidale».
Stessa linea di pensiero anche per il presidente della Regione Puglia, e leader di Sel, Nichi Vendola: «una partenza con tempi differenziati per i diversi contesti regionali comporterebbe rischi letali per la unitarietà del sistema italiano dei diritti e delle tutele».
Ovviamente favorevoli invece Lega, governatore del Piemonte, Roberto Cota, e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che ha dichiarato «Noi, in Veneto, con il federalismo siamo già partiti».