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Pensioni e previdenza complementare: rimborsi e nuove norme

di Noemi Ricci

Pubblicato 27 Settembre 2010
Aggiornato 6 Gennaio 2012 10:49

Mentre si avvicina l'entrata in vigore della nuova normativa in materia di pensioni da lavoro dipendente, Agenzia delle Entrate e Inps spiegano termini e modalità di calcolo per chiedere i rimborsi Irpef

La risoluzione n. 93/E fa il punto sulla nuova normativa in materia di Previdenza complementare: chi non è riuscito a correggere la dichiarazione in tempo, può chiedere il rimborso Irpef, se versata in eccesso per le pensioni integrative.

I contribuenti hanno 4 anni per farne richiesta e presentare una dichiarazione correttiva in proprio favore qualora abbia scontato un versamento Irpef superiore all’87,5% previsto.

L’Agenzia delle Entrate ha inoltre chiarito che, qualora la tassazione Irpef sia stata applicata sul 100% dell’ammontare erogato per prestazioni complementari accantonate fino al 2000 (per le quali è prevista una riduzione del 12,5% della base imponibile) si può chiedere il rimborso anche se non è stata presentata alcuna dichiarazione, essendo il pensionato uno dei casi di esonero dall’adempimento elencati nell’articolo 1, comma 4, del Dpr 600/1973.

Intanto si avvicina la data del primo gennaio 2011, quando entrerà in vigore la riforma delle pensioni che prevede la possibilità per i lavoratori dipendenti di andare in pensione solo un anno dopo la maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi e solo 18 mesi dopo per i lavoratori autonomi.

L’Inps con la circolare n.126 del 24 settembre 2010 ha riassunto le istruzioni sulle nuove norme in materia pensionistica.

Tra le principali novità ricordiamo, oltre alla finestra mobile, i fondi speciali di previdenza, la ricongiunzione dei contributi, le prestazioni collegate al reddito, l’abrogazione della legge 322/1958 sulla costituzione di posizione assicurativa presso l’Inps dopo l’entrata in vigore della legge 122/2010, le nuove regole per l’invalidità civile.