Approvato Basilea 3 da parte del comitato dei governatori delle banche centrali mondiali, un accordo che definisce regole più rigide per gli istituti bancari mondiali. Ora ci si chiede quali saranno le conseguenze per il credito alle imprese. Si teme infatti che l’imposizione di regole di patrimonializzazione bancaria più stringenti porteranno le banche ad essere ancor più restie nel concedere prestiti ad alto rischio.
Tre le modifiche volte a rafforzare i requisiti patrimoniali: tecniche di misurazione del rischio più robuste; aumento della qualità del patrimonio di vigilanza; incremento e ricomposizione del sistema dei requisiti patrimoniali.
L’accordo verrà presentato oggi stesso allo Steering Committee del Financial Stability Board, per poi essere sottoposto all’appprovazione del G20 del prossimo novembre in Corea del Sud.Dopo il via libera definitivo, entrerà in vigore gradualmente a partire dal primo gennaio 2013. La piena attuazione è prevista per il gennaio 2019.
Una gradualità necessaria per andare incontro alle imprese, preoccupate di non riuscire a mantenere la normale operatività di credito. Una difficoltà che di fatto si rifletterà sulle aziende, rendendo più difficile l’accesso al credito.
Ovviamente, l’obiettivo è è, alla fine del processo di applicazione delle regole, di rendere gli istituti di credito meno esposti a eventuali crisi economiche e finanziarie, e quindi più solidi e sicuri, ma probabilmente a risentirne ne saranno gli utili, e di conseguenza la capacità di concedere finanziamenti.
Tagli al credito che si ripercuoteranno su famiglie e imprese mentre, come sottolineato da Confindustria: l’obiettivo di rafforzare la stabilità delle banche, elemento fondamentale su cui basare un’economia solida, dovrebbe essere perseguito assicurando flussi di credito adeguati alle imprese.