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Finanziaria 2011-2012 al via dopo firma di Napolitano

di Noemi Ricci

Pubblicato 1 Giugno 2010
Aggiornato 26 Gennaio 2012 17:45

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Firmato dal presidente Napolitano il decreto legge che contiene la manovra economica 2011-2012: le posizioni di Draghi (Bankitalia) e Marcegaglia (Confindustria)

Sì del Quirinale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri al testo riveduto e corretto del decreto legge n. 78 (testo integrale) che prevede, oltre alla manovra di correzione dei conti pubblici da 24,9 miliardi, anche la manovra economica e finanziaria 2011-2012: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha infatti firmato il DL dopo i correttivi tecnici richiesti.

Al Governo, il Capo di Stato aveva chiesto di rivedere una serie di aspetti di sostenibilità giuridica ed istituzionale del provvedimento.

Così il decreto legge 31 maggio 2010, n.78 contenente “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica” è stato pubblicato in serata sulla Gazzetta Ufficiale n. 125, supplemento ordinario n. 114.

Dal testo sparisce l’eliminazione delle province sotto i 220mila abitanti e la soppressione degli Enti pubblici di ricerca, anche se vengono dimezzati i fondi del 50%. Inoltre, slitta l’acconto IRPEF 2011-2012.

Da segnalare anche il taglio delle risorse destinate ai ministeri. Tra i più colpiti, proprio il ministero dello Sviluppo Economico (-963 milioni di euro nel 2011) a cui restano però i Fondi Fas, mentre un po’ meno drastico il taglio ai fondi per il ministero del Lavoro (-12 milioni).

Commentando la firma del Capo dello Stato, il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi ha dato proprio parere favorevole alla manovra e alle nuove regole per la finanza globale, sottolineando però che l’imperativo per uscire dalla crisi è la crescita.

Tra i punti di forza dell’Italia, in prospettiva della ripresa, Draghi ha individuato la ricchezza delle famiglie e il basso debito netto verso l’estero, mentre i punti deboli sarebbero evasione fiscale, corruzione e la disoccupazione soprattutto giovanile.

Analogo il parere della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che condivide quanto espresso dal Governatore di Bankitalia, in particolare modo in riferimento alla situazione dei giovani e al richiamo al rigore dei conti come elemento chiave per la crescita, la competitività e la produttività.