Non si placano le proteste contro il Ddl Lavoro, nonostante le recenti modifiche apportate al testo ritornato alla Camera, come richiesto dal capo dello Stato Giorgio Napolitano.
La CGIL continua a considerare la contro-riforma del processo del lavoro una legge sbagliata, che mantiene punti evidenti di incostituzionalità.
Così hanno preso il via i preannunciati presidi di protesta davanti alle prefetture di tutte le città d’Italia, e oggi 28 aprile, giorno dell’avvio del dibattito in Aula, anche il presidio nazionale davanti la Camera dei Deputati.
Tra i punti contestati, la certificazione in deroga ai contratti collettivi nazionali di lavoro, i vincoli al ruolo del giudice del lavoro e la clausola compromissoria, per la quale non basta il rinvio di 30 giorni.
Le manifestazioni indette hanno lo scopo di riaffermare la necessità di modificare il testo, coinvolgere ed informare i lavoratori su quanto stanno decidano in Aula, perchè si uniscano al coro di protesta.