Dopo tanta amarezza, una prima vittoria per le prime 800 Pmi che hanno presentato ricorso contro il famigerato Click Day, ossia la gara telematica cui erano state obbligate a partecipare lo scorso maggio per fare domanda del Bonus Ricerca 2009, il credito d’imposta fiscale per attività 2008 previsto dalla Finanziaria 2007.
Il riconoscimento della Commissione Tributaria arriva dopo migliaia di segnalazioni e ricorsi avanzati da piccole e medie imprese contro un meccanismo discriminatorio che premiava solo le aziende con mouse e connessione Internet più veloci.
I primi ricorsi presentati ad agosto da Unindustria Bologna, con il successivo coinvolgimento di altre 21 associazioni territoriali di Confindustria, sono diventati nel tempo ben 2mila, pari a circa il 10% di tutte le Pmi escluse.
Il ricorso è stato ora accettato dalla Terza Sezione della Commissione tributaria di Pescara,che riconosciuto l’incostituzionalità della gara in quanto in aperta violazione del principio di uguaglianza, oltre a quello della libera concorrenza e dello Statuto del contribuente, per il quale è fatto divieto rendere retroattive norme che cancellano diritti acquisiti.
Ieri la conferma del ricorso accolto per 800 imprese, che riacquistano così il pieno diritto a utilizzare il credito di imposta nella dichiarazione dei redditi.
Invece è ancora stallo per altre 800 aziende: per questo secondo gruppo, la Prima Sezione della Commissione ha riconosciuto al Fisco il diritto di ritardare l’applicazione del diritto delle imprese a mantenere il beneficio precedentemente acquisito e poi perduto a causa di un penalizzante Click Day.