Lo Scudo fiscale non riguarda solo gli imprenditori ma anche le società di capitali cui fanno capo amministratori, azionisti di maggioranza o di riferimento che ne usufruiranno. Basta che di fatto ne ricoprano un ruolo di controllo effettivo (dominus). Lo dovrebbe chiarire la circolare odierna dell’Agenzia delle Entrate, attesa per oggi o al massimo lunedì.
Tale applicazione permetterà agli imprenditori “più timorosi” di non coinvolgere in indagini le proprie aziende, per le quali vale di fatto la sanatoria per evasione e falso in bilancio perpetrata dai singoli dirigenti.
Le operazioni di rimpatrio o regolarizzazione effettuate da una persona fisica, dominus di una società di capitali, non saranno utilizzate per avviare accertamenti fiscali, nè essere utlizzate come prova in indagini e controlli già avviati per differenti cause, nei confronti della stessa società.
Va però sottolineato che questa estensione di fatto ai soggetti indirettamente riconducibili, ovvero le società del dominus, è valida esclusivamente ai fini tributari.
Saranno messi al riparo da eventuali accertamenti anche i soggetti interposti, attraverso i quali il contribuente ha custodito all’estero le somme o i beni da rimpatriare o regolarizzare.
Infine, riguardo alla scadenza del 15 dicembre, ritenuta troppo ravvicinata dai professionisti, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera ha sottolineato che quella è la data entro cui l’importo del 5% delle somme da rimpatriare o del valore dei beni da regolarizzare dovrà essere versato per aderire alla sanatoria: gli altri atti amministrativi possono invece essere compiuti anche successivamente.