Novità in ambito firma elettronica, sempre più utilizzata per conferire valore legale a documenti e transazioni digitali: l’ETSI – organismo europeo per la standardizzazione ICT – ha proposto le modifiche allo standard PDF che recepiscono le direttive europee per gli scambi transfrontalieri di documenti.
Nelle specifiche dello standard ETSI vengono definiti una serie di profili PAdES – Advanced Electronic Signatures for Portable Document Format (PDF)- basati sui requisiti richiesti dalla Direttiva Europea in fatto di firme elettroniche (Direttiva 1999/93/EC).
La definizione dello standard per PDF ha lo scopo di facilitare le transazioni tra Paesi Ue mediante scambio di documenti in un formato universalmente riconosciuto, oltre a permetterne l’archiviazione anche per decine di anni, mantenendone la validità nel tempo nonostante i progressi tecnologici, cioì quella che viene definita la Long-Term Validation (LTV).
L’ETSI ha aggiunto opportuni adattamenti ed estensioni a quello che è ormai uno standard ISO – International Organization for Standardization (ISO 32000-1) – ovvero il formato PDF, per arrivare a soddisfare i requisiti della Direttiva europea.
Il vantaggio derivante dallo standard PDF è di non richiedere alcun software aggiuntivo a quelli normali di mercato per leggere e produrre un documento PDF firmato digitalmente.
Ora l’Electronic Signature and Infrastructure Technical Committee ha sottoposto all’ISO i risultati ottenuti.