È divenuto operativo il decreto sull’IVA per cassa: da oggi si potrà applicare in fattura l’esigibilità differita al momento dell’effettiva riscossione.
Il decreto attuativo del Ministero dell’Economia – che prevede l’agevolazione per Pmi e professionisti con volume d’affari entro i 200mila euro l’anno – è finalmente stata pubblicata ieri in Gazzetta Ufficiale.
Grazie a questa “misura anti-crisi” per imprese – art. 7 del Decreto Anti Crisi 185/2008 del Governo – si potrà pertanto rimandare il versamento dell’imposta sul valore aggiunto si ciascuna fattura emessa posponendolo al momento del suo reale incasso.
Non trattandosi di un provvedimento retroattivo, le nuove disposizioni si applicheranno solo alle operazioni effettuate da oggi in poi e per i pagamenti parziali l’IVA sarà dovuta solo in proporzione a quanto al momento incassato.
Una novità, questa, che non si applica alle fatture emesse verso i privati e che riguarderà circa la metà delle imprese italiane e che dovrebbe portare ad un risparmio annuo di circa 12 mln di euro (stime Cgia di Mestre).
Ricordiamo che non si tratta di una norma automatica: ogni fattura deve espressamente riportare il riferimento al diritto di pagare l’imposta dovuta con esigibilità differita ai sensi della Legge di Conversione n.2/2009.
Tuttavia, come sottolineato da Giuseppe Bortolussi della Cgia, sul tappeto resta ancora il problema dei tempi di pagamento delle transazioni commerciali, che si aggirano tra 120 e 150 giorni. Tanto più che, ad ogni modo, l’IVA va comunque pagata entro un anno, salvo nei casi di eccezione.