Le PMI italiane sono state protagoniste di numerose iniziative per promuovere un’azienda più attenta all’ambiente, politica che sembra essere redditizia sia in termini di responsabilità sociale (con conseguente ritorno di immagine per l’impresa) che in termini economici.
Lo Stato prevede infatti una detrazione del 55% sull’IRES (Imposta sul reddito delle società) per tutto gli investimenti mirati al risparmio energetico. In base ai decreti attuativi della nuova Finanziaria, i vantaggi già presenti per le persone fisiche sono estesi anche a tutti i soggetti che conseguono reddito d’impresa.
Rispetto al precedente sistema di agevolazioni, che prevedeva una detrazione del 36%, la spendibilità passa da 10 a 3 anni con un tetto di sconto variabile dai 30 mila ai 100 mila euro.
Gli interventi ammessi riguardano investimenti per migliorare il rendimento energetico dell’infrastruttura aziendale, come la riduzione del fabbisogno di riscaldamento, oppure la scelta di fonti energetiche alternative, ad esempio l’installazione di pannelli solari. In generale sono coperte tutte le spese concernenti la riqualifica degli immobili, il miglioramento degli impianti e l’ammodernamento delle attrezzature energetiche (caldaie, climatizzatori).
Sono interessati solo edifici già esistenti e, nel caso in cui gli interventi siano eseguiti con contratti di locazione finanziaria, il decreto dispone che la detrazione compete comunque all’utilizzatore.