Mentre negli Stati Uniti si discute la possibilità di pagare per navigare su Internet, in Europa la Commissione Europea si è espressa in modo contrario all’imposizione di tasse per l’accesso in Rete.
Da Bruxelles, infatti, in questi giorni è arrivato il deciso “no” alla proposta Sarkozy di introdurre una tassa sull’accesso Web, anche “Mobile”, per compensare il calo della pubblicità sulle Tv nazionali.
Nonostante il veto della Ue, in Francia un’apposita commissione sta infatti analizzando l’opportunità di applicare una tassa sulle vendite di pc, televisori e cellulari che ricevano il segnale tv, per quanto sia tutto ancora in fase di proposta.
Intanto, nel resto d’Europa, all’ampia eco sollevata dal caso “Internet a pagamento” si aggiunge quella legata alla valutazione dei costi della telefonia: la Ue ha infatti avviato una consultazione pubblica per regolamentare le tariffe di terminazione mobile (i costi all’ingrosso fatturati dall’operatore ricevente all’operatore chiamante) per la telefonia mobile nei Paesi comunitari, che al momento risulterebbero troppo elevate e troppo discordanti da Paese a Paese.
Per il commissario Ue alle Tlc Viviane Reding, lo scenario attuale costituisce un forte ostacolo al Mercato Unico europeo delle Telecomunicazioni. Dello stesso avviso il commissario alla Concorrenza Neelie Kroes, secondo cui la riduzione dei costi stimolerà la concorrenza a vantaggio degli utenti finali.