Al vaglio del Consiglio dei Ministri è – nell’ambito della Finanziaria 2009 – un nuovo “pacchetto sviluppo” contenente misure dedicate alle reti di impresa legati ad una specifica filiera produttiva o area geografica: protagonisti, i Bond di distretto, strumenti di finanza alternativa pensati per le Pmi finora rimasti in fase di sperimentazione.
Di fatto, l’idea è presente da molti anni, inserita già nella Finanziaria 2006 dal ministro Giulio Tremonti, ma rimasta poi di fatto accantonata per la mancanza di strumenti attuativi.
Nello specifico, si tratta di una cartolarizzazione dei crediti bancari nei confronti delle imprese di un distretto (240 in Italia) o una specifica area geografica. In questo modo si creano delle obbligazioni (bond) sfruttando i prestiti concessi alle piccole e medie imprese che formano distretti o network aziendali.
Il fine del pacchetto, al vaglio del CdM nella seduta odierna per il varo della manovra economica, è quello di identificare e riconoscere una rete di impresa come un unico soggetto giuridico, sia per quanto ai fini fiscali che amministrativi e burocratici, nonchè per le attività di Ricerca e Sviluppo.
Inoltre, ed è questo uno dei punti di massimo interesse, la rete d’impresa potrà essere considerata un unico soggetto ai fini finanziari e dei rapporti con le banche, agevolando in questo modo l’accesso a strumenti creditizi anche per quelle imprese che vengono classificate come piccole o piccolissime.
Nel corso degli ultimi anni sono state differenti le sperimentazioni in questo senso, da parte di Unicredit e Sanpaolo Imi nel Nord-est e in Piemonte.