Il fenomeno dei ritardi nei pagamenti da parte degli Enti pubblici è talmente diffuso – compromettendo la libera concorrenza e la crescita delle imprese fornitrici – da spingere l’Unione Europea ad avviare un’inchiesta tra le imprese di tutta Europa, per conoscerne proporzioni, caratteristiche e gravità.
Il fenomeno, particolarmente sentito in Italia riguarda soprattutto le transazioni commerciali con le Amministrazioni Pubbliche e va a scapito dei fornitori, soprattutto quando si tratta di piccole e medie imprese, per le quali un ritardo nei pagamenti può comportare gravi conseguenze economiche.
L’osservanza degli obblighi contrattuali e il pagamento della mora in caso di ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali è prevista dalla direttiva europea 2000/35/Ce, ma sono numerose le vie per eludere la normativa europea, che risulta quindi poco efficace.
L’iniziativa della Ue nasce infatti da una serie di inchieste sul fenomeno effettuate dall’Oipa (Osservatorio su Imprese e Pubbliche Amministrazioni) nei mesi scorsi, a cui ha fatto seguito – nel mese di febbraio 2008 – una denuncia depositata alla Commissione Europea e sottoscritto da molte associazioni imprenditoriali e imprese, in rappresentanza di oltre 30 mila imprese.
L’indagine web è stata avviata in questi giorni e resa disponibile in tutte le lingue dell’Unione europea e rimarrà aperta fino al 31 agosto, a disposizione delle aziende.
In base ai dati che emergeranno, dando dunque seguito al ricorso di Oipa, la CE valuterà se intraprendere eventuali ed opportuni provvedimenti a carico degli Stati inadempienti. Intanto l’1 luglio è previsto a Roma un Convegno a tema, per fare il punto della situazione a livello italiano sul ricorso, e tracciare nuove possibili iniziative di contrasto.