Il Fondo Monetario Internazionale e della Commissione Europea seguiranno da vicino l’iter di attuazione del piano di riforme strutturali ed economiche cui si sono impegnati i Paesi dell’Eurozona che versano in crisi economica a causa del debito sovrano, Italia in primis: il governo Berlusconi avrebbe già espresso parere favorevole (smentendo però che si tratti di un monitoraggio), tanto più che dalla “promozione” in sede europea del Piano anti-crisi (il cosiddetto pacchetto Europa) annunciato al G20 di Cannes dipende in gran parte la sua stessa sopravvivenza.
Monitoraggio FMI, dunque, non significherà supervisione in senso stretto ma piuttosto “consigli” (advice), che l’Italia si è detta disposta ad accettare, così come reso noto in via ufficiale.
Smentita, pertanto, per le anticipazioni Reuters che avrebbero voluto il Governo italiano sotto il monitoraggio del Fondo monetario Internazionale e della Commissione Europea per assicurare credibilità agli obiettivi prefissati.
L’occhio vigile del FMI e della UE, pertanto, seguirà dunque anche la riforma delle pensioni e la riforma del lavoro, entrambi parte degli impegni enunciati nella ormai famosa lettera programmatica? Quel che è certo è che l’obiettivo primario è definire un metodo condiviso affinchè il FMI possa intervenire assieme al Fondo salva-Stati europeo (EFSF) per arginare gli effetti devastanti dell’attuale congiuntura economico-finanziaria sui Paesi Ue.
Al vaglio, infatti, vi è l’ipotesi di dotare il Fondo Monetario Internazionale di nuove risorse economiche: si parla di mille miliardi di dollari , attraverso una linea di credito a breve termine (sei mesi) condizionata ad un controllo dall’alto sull’utilizzo dei fondi.