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Fattore Internet strategico per economia italiana e Pmi

di Noemi Ricci

12 Aprile 2011 14:30

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Il "fattore Internet" traina l'economia italiana e le Pmi che puntano su e-Commerce e Web: un mercato che genera il 2% del PIL nazionale destinato a raddoppiare nel 2015 (Rapporto BCG per Google).

Secondo il rapporto “Fattore Internet: Come Internet sta trasformando l’economia italiana“, il Web italiano vale il 2% del prodotto interno lordo nazionale (PIL), pari a 31,6 miliardi di euro. Lo studio Boston Consulting Group, commissionato da Google, analizza l’incidenza delle tecnologie informatiche Internet nel business e il rapporto Web e Pmi.

Di tutto il giro d’affari, un terzo è prodotto dalle aziende ma la fetta maggiore da segmento consumer, di cui il 65% per acquisto di prodotti, contenuti online e soprattutto servizi (Turismo, IT, Elettronica di Consumo, Assicurazioni e Abbigliamento).

Notevoli i vantaggi per le Pmi che hanno scommesso sull’e-commerce e sul web marketing: i fatturati sono cresciuti in media del +1,2% negli ultimi 3 anni. Meno buoni i risultati per le Pmi limitatesi al sito “vetrina” (senza funzionalità aggiuntive): -2,4% di fatturato. Peggio per chi è rimasto “off-line”: -4,5%. L’incidenza delle vendite internazionali per le aziende attive nella Web Economy è del 15%, mentre per le altre due tipologie le percentuali scendono rispettivamente al 7,7% e al 4,1%.

Cresce il pubblico al quale le imprese si possono rivolgere, il popolo di Internet conta oggi 28 milioni di utenti che navigano almeno una volta al mese (+16%) e quasi 6 milioni che navigano tra le 9 e le 24 e occupano in media 1 ora e 35 minuti al giorno in Rete con particolare attenzione ai social network.

Sempre più utenti, inoltre, sfruttano le nuove tecnologie per rimanere sempre connessi, confermando il successo di smartphone o tablet, posseduti da circa 15 milioni di persone delle quali 10 milioni li usa per accedere ad Internet e 450mila lo fa per effettuare acquisti.

I siti italiani, quelli con il suffisso “.it” sono oltre 2 milioni, un dato che ci colloca però al penultimo posto fra i Paesi più sviluppati per “Indice di intensità Internet“, a testimoniare ancora una volta il problema della diffusione della banda larga in Italia che compromette un più ampio ricorso a spese per acquisti, pubblicità online e livello di attività per imprese, istituzioni e singoli internauti.

Comunque, per il prossimo futuro The Boston Consulting Group prevede un’ulteriore crescita, con Internet che dovrebbe raggiungere una cifra compresa tra il 3,3% e il 4,3% del PIL entro il 2015 (pari a 59 miliardi di euro), il che corrisponderebbe ad una crescita annua tra il +13% e il +18%. Tra tutte le tecnologie emergenti, quelle legate al Cloud Computing meritano un posto in prima fila.

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