Pensioni: novità sul fronte previdenziale per circa 250mila partite IVA: dopo il sì della Commissione Lavoro passa oggi in Senato la mini-riforma (disegno di legge 2177) che consente alle Casse di previdenza dei professionisti l’incremento dell’aliquota dal 2 al 5% per il contributo integrativo sul volume d’affari, per migliorare le future pensioni dei contribuenti.
Per garantire l’equilibrio delle casse previdenziali privatizzate, il ddl n.2177 modifica la misura del contributo previdenziale integrativo dovuto dai liberi professionisti iscritti in albi ed elenchi: la riforma interessa dunque agrotecnici, biologi, infermieri, periti agrari, periti industriali, agronomi e forestali, attuari, geologi, chimici e psicologi.
La riforma mette dunque sullo stesso livello i professionisti iscritti a una cassa di nuova generazione (dlgs 103/96) e quelli iscritti a un ente di vecchia generazione (dlgs 509/94). In più tutti potranno destinare le nuove risorse alle pensioni.
Il contributo integrativo pagato in fattura potrà variare dal 2% al 5% e potrà andare ad arricchire il montante individuale, elevando la pensione degli iscritti delle Casse, quando calcolata con sistema contributivo.
«In Commissione c’è stata una convergenza unanime su un provvedimento ritenuto utile da tutti gli schieramenti», ha spiegato il relatore Tomaso Zanoletti(Pdl). La riforma delle pensioni dei professionisti aveva già ottenuto il via libera unanime della Camera a maggio. Il correttivo, richiesto dalla Commissione Bilancio, peraltro, non avrà alcun impatto sulle finanze dello stato.
Dopo il sì del Senato, il disegno di legge, presentato da Antonino Lo Presti (Fli), torna a Montecitorio in terza lettura.
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Link: Disegno di legge 2177
Fonte: Seduta odierna in Senato