8 Marzo: nella Giornata Internazionale delle donne sono molti gli studi pubblicati sul tema dell’occupazione femminile. Tra questi il Rapporto ITUC “Vivere nell’insicurezza economica: donne con occupazioni precarie”, che analizzato le ripercussioni della crisi economica e l’incremento del precariato. Dal punto di vista dell’occupazione le donne sono più penalizzate degli uomini, nonostante un periodo iniziale di sostanziale parità: è quanto emerge dallo studio.
La precarietà è la seconda ondata di effetti devastanti della crisi, che però ha colpito soprattutto il lavoro al femminile: posti di “lavoro rosa” bruciati e incremento dei contratti precari.
Secondo l’ITUC la mancanza di mancanza di pari opportunità sul lavoro è una chiara minaccia i diritti delle donne, trascurata dalla classe politica e dai governi.
Per il Segretario Generale ITUC, Sharan Burrow, il trend evidenziato è «la diretta conseguenza del fatto che nel mondo del lavoro le donne siano tutt’oggi considerate come dei cittadini di seconda classe. Troppe donne vedono negato il proprio diritto ad associarsi e a contrattare collettivamente per una maggiore certezza del lavoro, salari più elevati e migliori condizioni di lavoro».
La formula ITUC per tirrsi fuori da questo circolo vizioso è composta principalmente da quattro ingredienti:
- orientare l’attenzione politica verso la creazione di posti di lavoro di qualità;
- adottare misure a favore dell’uguaglianza di genere nelle politiche governative e nel mercato del lavoro;
- introdurre un sistema di protezione sociale di base per tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro condizione lavorativa;
- promuovere l’organizzazione delle lavoratrici precarie.
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DOCUMENTI CORRELATI:
- Rapporto ITUC “Vivere nell’insicurezza economica: donne con occupazioni precarie” (Living With Economic Insecurity: Women in Precarious Work)
- Donne e uomini nella Ue in cifre – Whitepaper
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