Il 2011 si apre all’insegna dell’incertezza sul lavoro per molti lavoratori italiani, in particolare quelli con un contratto atipico. Tuttavia, il clima di insicurezza e precarietà è di tutti: l’impressione generale è che nessuna occupazione possa ritenersi davvero sicura.
È quanto emerso dall’indagine condotta dalla SWG di Trieste e pubblicata nel volume “Come cambia il lavoro“.
Tra i lavoratori italiani regna la sensazione di un peggioramento della condizione sociale e cresce l’insicurezza, soprattutto tra gli atipici, che risultano più numerosi di quelli stimati da Istat (14%) e Isfol (15,3%): il 21,9%, 52% uomini e 48% donne.
Una gran parte (48,4%) di coloro che non hanno un contratto strutturato sono giovani (23-32 anni), definiti «lo spartiacque tra la flessibilità come tappa o come trappola».
Per il 21,3% degli atipici, oggi nessun posto di lavoro è sicuro e, di fronte alla possibilità di perdere il posto di lavoro, quasi un intervistato su tre è sicuro che non ne troverà un altro, mentre il 13% ritiene di poterlo trovare nel giro di poche settimane e il 36% di qualche mese.