Al Sud la disoccupazione è alle stelle, ben oltre le cifre che l’ISTAT dirama ufficialmente: questa la denuncia della Cgia di Mestre, che ha calcolato i valori della situazione occupazionale utilizzando un ulteriore indicatore, ridefinendo così il valore della disoccupazione reale nel Mezzogiorno: oltre il 17%.
Percentuali che aggravano la stima anche di 6 punti percentuali in alcune regioni: è il caso della Campania che passa dal 14,3% del dato Istat all’attuale 20,1%.
Male anche le altre regioni del Sud: Puglia al 17,5% (+4%), Calabria al 17,3% (+ 5,7%) e Sicilia al 16,8% (+1,8%). Tradotto in termini di forza lavoro corrisponde ad un numero di disoccupati pari a 2.621.000 unità, ovvero 528.592 in più rispetto ai dati Istat.
I nuovi calcoli prendono in considerazione un nuovo indicatore – afferma Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia – il tasso di marginalità dal lavoro, «inteso come sommatoria dei disoccupati e di quel forte numero di sconfortati cresciuto proprio in questo ultimo periodo&rquo;.
Le persone che non cercano più attivamente un lavoro sono infatti in continua crescita, e determinano un fattore di errore nella stima in quanto non rientranti nelle categorie di occupati o in cerca di occupazione. Il nuovo indicatore prende quindi in esame questa nuova categoria di persone che, nonostante il sostanziale equilibrio degli inattivi presenti in Italia negli ultimi decenni, incide fortemente sulla situazione occupazionale.