I brevetti depositati riflettono la creatività e la capacità di innovare di un paese. In questo senso l’Italia riesce a difendersi bene, piazzandosi al nono posto su scala mondiale. Le statistiche annuali realizzate dall’Ufficio Brevetti Europeo (EPO – European Patent Office) evidenziano per il nostro paese un totale di 3.881 domande, solo di poco inferiore all’emergente Repubblica di Corea che si ferma a quota 4.193 brevetti.
L’analisi EPO, che tiene conto anche del dominio tecnico e dell’origine delle domande di brevetto depositate, posiziona ai primi posti USA (32.966 domande), Germania (25.107) e Giappone (19.933).
Gli altri paesi europei che precedono l’Italia: la Francia è al quarto posto con 8.929 domande, seguita dall’Olanda e dalla Svizzera, rispettivamente quinta e sesta con 6.738 e 5.864 domande; settimo il Regno Unito, con poco meno di un migliaio di domande in più rispetto al nostro paese (4.821), mentre la Svezia chiude la top ten dietro all’Italia con 3.147 brevetti.
Dal punto di vista del dominio tecnico le richieste di brevetto tricolori riguardano principalmente il settore dell’Handling & processing (835 domande), ben distante dai successivi Civil engineering & Thermodynamics (585), Human necessities (496) e Vehicles & General technology (439).