La difficile congiuntura economica sta rendendo ancor più complesso l’ingresso nel mondo del lavoro delle giovani professionalità italiane. Ma è proprio sul capitale umano “eccellente” che dovrebbe basarsi la ripresa: questa l’idea alla base del convegno dal titolo “Il lavoro dei laureati in tempo di crisi” che si è tenuto oggi presso la Camera di Commercio di Milano.
Tema centrale, comprendere come attrarre cervelli (evitando la fuga all’estero), generare competenze alte e risposte creative per rilanciare il sistema produttivo locale.
Un’analisi regionale fondata sui dati rilevati da “Specula Lombardia“, progetto del sistema camerale volto a confrontare domanda e offerta di formazione superiore e universitaria, in collaborazione con le Università e le Province della Lombardia.
Quest’anno i dati sono stati incrociati con quelli di assorbimento occupazionale dell'”Iniziativa interuniversitaria Stella” dal consorzio Cilea (Consorzio Interuniversitario Lombardo per l’Elaborazione Automatica) per monitorare le caratteristiche dei percorsi di studio dei laureati e gli sbocchi occupazionali post-laurea a 12-15 mesi.
Confrontando il tutto con quanto rilevato dagli Osservatori del Mercato del Lavoro di tutte le province lombarde e dal Registro Imprese delle Camere di Commercio della Lombardia è emerso che i laureati lombardi hanno un buon grado di occcupabilità post-laurea, anche il quadro delle modalità contrattuali rimane piuttosto complesso e spesso critico.
Ancora una volta si conferma la necessità di dare maggiore spazio ai giovani talenti per valorizzarli ed evitare che portino le proprie capacità lontano dall’Italia.