La crisi tiene ancora le imprese italiane sotto scacco e la situazione non cambierà nemmeno nei prossimi anni. Lo dice il Rapporto Industria 2010, presentato ieri dal segretario nazionale Cisl Raffaele Bonanni, e dal segretario confederale Luigi Sbarra.
Secondo il 7° Rapporto Industria Cisl, il 66% delle Pmi non riuscirà ad agganciarsi alla ripresa internazionale.
Dati in controtendenza rispetto alle più ottimistiche stime recenti: solo il restante 33% delle aziende, grazie anche ad un nuovo impulso delle esportazioni, riuscirà a rimettersi in carreggiata, registrando un bilancio estero migliore rispetto al -21% del 2009.
Le ricadute negative sulla situazione occupazionale penalizzerà i dipendenti, dopo aver già mandato a casa 350mila lavoratori, (il 7% degli occupati) senza considerare le attività di sostegno della cassa integrazione guadagni.
Dal punto di vista territoriale le regioni più colpite risultano la Lombardia con il 25,2% degli occupati e il 31,9% delle ore di cassa integrazione, e il Piemonte con il 9,9% degli occupati e il 17,5% delle ore.
Male il comparto metallurgico, che segna un triste incremento del 854,7% della cassa integrazione ordinaria e straordinaria, e il meccanico +411,1%. In forte difficoltà anche altri settori, tra cui il legno (+363,3%) e il chimico, petrolchimico e materie plastiche (+308,1%).