Domani 1° maggio, festa dei lavoratori, vedrà professionisti e imprenditori incrociare le braccia per un giorno di meritato riposo. Non così i negozianti: molti esercizi commerciali resteranno aperti, nella maggior parte dei Comuni italiani. Ed è subito polemica tra i sindacati.
Lo stato di crisi in cui versano molti piccoli commercianti giustifica l’autorizzazione a violare il diritto di esercenti e commessi a godere della festività?
Tra i primi a richiedere di tenere i negozi aperti il primo maggio, i Comuni di Monza, Genova, Cagliari, Palermo e Torino.
A spingere i commercianti a proporre l’apertura ha contribuito sicuramente anche il fatto che quest’anno la festa cade di sabato, giorno di maggiore incasso per i negozi. A Firenze, Bologna e Torino negozi aperti, mentre Roma e Milano hanno detto comunque “no”, pur concedendo l’apertura, come ogni sabato, dei mercati rionali scoperti.
Critici i sindacati, consapevoli che aumentare le giornate di apertura permette alle aziende di incrementare i bilanci aziendali ma che rischiano di dare troppo potere ai consumi.