Pmi in crisi: Nord Italia, in aumento i suicidi

di Noemi Ricci

Pubblicato 16 Marzo 2010
Aggiornato 16 Aprile 2012 15:17

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Nonostante le voci della politica ostentino ottimismo, quelle della piccola impresa italiana gridano vendetta: nel Nord Italia, impennata di suicidi tra imprenditori

Sconcertanti gli ultimi dati sullo stato di salute delle Pmi del Nord d’Italia: la crisi sta realmente mietendo vittime. Da ottobre 2008 ad oggi, per esempio, si sono registrati ben 12 suicidi tra gli imprenditori del Veneto a seguito del fallimento delle proprie aziende.

Non riuscire a far fronte ai debiti o dover licenziare i dipendenti è per molti onesti manager di Pmi e piccoli imprenditori un peso troppo forte da sostenere, fino a portarli al suicidio.

Un dato allarmante che riguarda soprattutto il Nord Est e che nasconde un profondo malessere che già agli albori di questa crisi economica mondiale, nel 2008, ha iniziato a colpire le realtà più piccole anche in regioni da sempre ritenute tra le più fiorenti come il Veneto e la Lombardia.

Negli ultimi due anni, secondo i dati CISL, sono stati 42 mila imprenditori, artigiani e lavoratori autonomi costretti a chiudere la propria attività.

L’anno scorso, in Italia sono stati dichiarati 9255 fallimenti, ossia +23% rispetto al 2008. Di queste aziende, il 75% prima della crisi aveva un fatturato inferiore a due milioni di euro. Proprio in Lombardia si è concentrato il maggior numero di chiusure (1963, +30% rispetto al 2008), seguita dal Veneto (880).