La cooperazione imprenditoriale può costituire un vantaggio competitivo in termini di efficienza organizzativa e contrasto alla crisi, facendo da apripista per lo sviluppo su larga scala di reti d’impresa. Molti casi eccellenti spiccano nel Sud, più svantaggiato e quindi più bisognoso di interventi efficaci.
In Puglia, ad esempio, spiccano come eccellenze due network imprenditoriali: la rete di monitoraggio delle fonti di inquinamento urbano e la “casa del futuro“.
Entrambi i progetti sono costituiti da imprese in rete che si sono integrate superando i limiti geografici tra aziende e condividendo le informazioni: così,facendo hanno ottimizzato i costi e ridotto le diseconomie.
La prima vede tra i protagonisti la Matrix di Conversano, l’Enea e Igeam e prevede il controllo del traffico cittadino mediante centraline dotate di sensori a basso costo.
La seconda mette in rete i marchigiani di Indesit, Ariston, il Cetma di Brindisi, il Sant’Anna di Pisa e ancora Matrix. Il progetto, del valore di 10 milioni di euro finanziati dallo Sviluppo economico, mira alla creazione di una casa in cui vengano messi insieme elettrodomestici che parlano con una consolle, fonti rinnovabili e la domotica per il controllo automatico di tutte le utenze.
Creare una rete d’impresa, ha affermato il presidente di Ucimu-Sistemi Giancarlo Losma, ma anche la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, significa innovare e diventare pù competitivi, ottimizzando i costi di acquisto, ricerca e sviluppo e raggiungendo traguardi più ambiziosi e ottenendo vantaggi strategici.
L’integrazione tra imprese permette inoltre di ottenere dalle banche finanziamenti nazionali e internazionali a condizioni più vantaggiose.