Cala drasticamente il numero di imprenditori under 30 in Italia: -11% rispetto all’anno precedente e -27% rispetto al 2003. A lanciare l’allarme, preoccupato per il futuro dell’imprenditoria nel nostro Paese, è la presidente Gruppo Giovani Imprenditori CONFAPI Valentina Sanfelice di Bagnoli, commentando i dati elaborati da Infocamere.
In sofferenza, con un calo superiore al -50%, soprattutto il comparto della produzione (chimica, meccanica, tessile).
Il rischio è di vedere sparire quella tradizione manifatturiera tipica del Made in Italy, mentre crescono le imprese che operano nei servizi alle persone e alle imprese, attualmente il 67%.
Peggio dell’Italia solo la Francia, con una percentuale di giovani imprenditori pari al 3,2% contro il 6% del nostro Paese, il 9,6% degli Stati Uniti, il 16,4% della Cina e l’8,5% dell’India.
Il fatto che le attività imprenditoriali del Sud d’Italia sono più dinamiche di quelle del Centro-Nord si spiega probabilmente, secondo Sanfelice, con la mancanza di alternative valide di lavoro, che quindi spingono i giovani a trovare soluzioni proprie.
Non sembra quindi mancare la volontà di fare impresa, quanto piuttosto le opportunità: l’Italia, sui 22 paesi analizzati, è al 21esimo posto in quanto a possibilità di reperire risorse finanziarie da destinare ad attività di Start-up.
Il sistema bancario italiano sembra ancora troppo concentrato sul valore delle garanzie e poco incline a fornire sostegno alle nuove iniziative imprenditoriali, in particolare quelle dei giovani aspiranti imprenditori, capaci di avviare la vera ripresa delle attività economiche.