Continuano le difficoltà delle imprese dal punto di vista dell’accesso al credito. Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Cgia di Mestre sarebbero sempre maggiori le garanzie richieste dalle istituzioni finanziarie prima di concedere credito.
Le informazioni fanno riferimento agli ultimi dati forniti dalla Banca d’Italia, con riferimento il 31 marzo 2009.
Ogni 100 euro di finanziamenti erogati le banche richiedevano 29,6 euro di garanzie reali, mentre le società finanziarie richiedevano per la stessa cifra 46,8 euro di garanzie.
Confrontando queste cifre con quelle diffuse relativamente a fine 2008, si osserva rispettivamente un aumento di 1,6 punti percentuali e di 7,5 punti. La crisi, sentita non solo dai piccoli imprenditori, i lavoratori autonomi e le famiglie, ha portato le banche e le società finanziarie a cercare di tutelarsi, chiedendo di conseguenza maggiori garanzie agli affidatari.
Un atteggiamento «comprensibile ma non sempre giustificabile», ha commentato Giuseppe Bortolussi della Cgia di Mestre, in particolar modo in vista delle tante iniziative prese sia dal governo che dalla Bce per evitare la crisi di liquidità del sistema finanziario e quindi prevenire la stretta creditizia.
Come sempre ad essere maggiormente penalizzato è il sud, dove lo stesso Bortolussi ha sottolineato come sia «evidente che le maggiori coperture richieste dalle banche del Sud sono dovute ai maggiori tassi di insolvenza presenti in questi territori. Tuttavia, con il perdurare della crisi, questo comportamento sta aumentando le difficoltà di accesso al credito con il pericolo di far scivolare molte piccole aziende del Sud nelle mani degli usurai».
In particolare in Puglia su 100 euro di finanziamenti le banche chidono 44,5 euro (+2,1) di garanzia; in Sicilia 43,2 (+2,6), in Calabria 42,7 (+2,2), in Basilicata 40,1 (+3,5) e in Campania 39,8 (+2,1). Le società finanziarie chiedono invece in Puglia 65,6 euro (+8,6); in Sicilia a 62,2 (+11,3) e in Basilicata a 53,1 euro (+10,7).