La mancanza di credito, inasprita dalla crisi finanziaria, rischia di mettere in ginocchio le Pmi italiane, con un colpo durissimo per tutta l’economia del Paese. È l’allarme Consob a margine della presentazione del Rapporto annuale dell’Autorità di controllo sui Mercati e la Borsa.
Il presidente Lamberto Cardia ha evidenziato questa mattina come in realtà – nonostante i primi timidi segnali di fiducia – le prospettive di ripresa economica siano ancora profondamente incerte, tanto da penalizzare i più deboli, ossia le piccole e medie aziende.
«Gran parte delle imprese medio-piccole, trama fondamentale del tessuto imprenditoriale italiano, trova difficoltà e potrebbe correre rischi di asfissia finanziaria».
La denuncia è sempre la stessa, e coinvolge indirettamente investitori e banche: solo le grandi aziende trovano fondi e ottengono prestiti, mentre ai piccoli toccano le briciole.
Uno scenario è preoccupante: non solo la recessione prosciuga le casse e soffoca le aspirazioni imprenditoriali delle Pmi, ma a medio termine frenerà il processo di rinnovamento industriale dell’Italia, che resterà indietro in competitività sui mercati internazionali.
Infine, a salvaguardia della trasparenza, «la Consob dovrà adeguare le norme regolamentarie modificando le deliberazioni assunte nell ‘ aprile scorso» reintegrando anche la carta e non usando esclusivamente il Web come canale primario per la diffusione delle informazioni, cosa che può aver contribuito a penalizzare molti “piccoli” clienti.