Entro fine 2009 si prevede una perdita di 3,5 milioni posti di lavoro nei paesi dell’Unione Europea. Allo stesso tempo, un numero significativo di aspiranti imprenditori non riesce, a causa della crisi economica, a realizzare le attività di start-up per lanciare un propria idea di business.
In questo contesto, la Commissione Europea propone di fornire micro-crediti alle piccole imprese e ai lavoratori che hanno perduto la propria occupazione mediante un nuovo strumento di microfinanza.
L’entità dell’iniziativa è significativa e prevede una dotazione iniziale di 100 mln di euro che potrebbero raggiungere anche a quota 500 mln nel caso in cui si trovasse il punto di raccordo con attività parallele.
Un esempio potrebbe essere il coinvolgimento della Banca europea per gli Investimenti (BEI). In questo caso si potrebbero facilmente concedere oltre 45mila prestiti per un periodo di 8 anni.
Le dotazioni del micro-credito in ambito UE prevedono infatti finanziamenti di valore inferiore a 25mila euro eche, grazie all’intervento del Fondo sociale europeo sarebbero inoltre meglio accessibili e con tassi di interesse agevolati.
La Commissione europea prevede di lanciare il nuovo strumento di microcredito entro il 2010.
Obiettivo, favorire principalmente le microimprese con meno di 10 dipendenti – che tra l’altro rappresentano il tessuto imprenditoriale più consistente in Europa (90%) – e i lavoratori disoccupati o inattivi.