Preoccupanti i dati dell’ultima indagine Confcommercio e Format – Ricerche di Mercato, resentata nel corso del convegno su “Sviluppo, Mezzogiorno e Pmi: una sfida da vincere” in occasione della tappa di Bari del Roadshow Pmi: l’81,2% delle Piccole e medie imprese del Sud è in crisi economica.
Diminuiscono le vendite (per il 69,2% delle imprese) aumentano i prezzi dei fornitori (36,8%) e diventa più difficile l’accesso al credito (23,3%).
A soffrire maggiormente dei prezzi praticati dai fornitori sono le imprese operanti nei settori Commercio e Servizi, dell’accesso al credito si lamentano in prevalenza le microimprese e le piccole imprese commerciali di Sicilia, Abruzzo e Basilicata.
Nonostante le difficoltà, però, non cala la fiducia: il 66% delle Pmi dichiara di averne “molta” o “abbastanza” per superare la crisi.
Pochi gli investimenti nel periodo 2008-2009 (23,1%) con la tendenza a diminuire, dato che il 54,9% delle Pmi del Meridione dichiara l’intenzione di non investire nel periodo 2009-2010. Questo soprattutto per mancanza di risorse, l’aiuto pubblico potrebbe far cambiare idea al 31,6% delle Pmi.
Sofferente anche l’aspetto dell’innovazione: solo l’8,6% delle piccole e medie imprese del Mezzogiorno si è “rinnovata” nel periodo 2007-2008. e un andamento molto simile (8,7%) è previsto per il periodo 2009-2010.
Il 17,7% delle Pmi ha poi svolto attività di ricerca e sviluppo nel periodo 2007-2008 e solo il 7,6% ha già pianificato di farlo nel periodo 2009-2010, mentre l’11,9% lo ritiene possibile.
Tra i pincipali fattori che le Pmi sentono come ostacoli alla capacità di fare ricerca e innovazione, il 58,2% delle imprese segnala prospettive di mercato non favorevoli, il 25,1% le difficoltà di reperimento di risorse per finanziare “progetti rischiosi“.
Il 68,2% delle Pmi del Mezzogiorno ritiene “molto” o “abbastanza” utile l’idea di una Banca per il Sud, per far fronte alle difficoltà relative al proprio fabbisogno finanziario. Il 50% lamenta principalmente il ritardo e l’irregolarità dei pagamenti ed il fatturato insufficiente (per il 22,1%).
Il 38,4% ha riscontrato una riduzione del credito disponibile, il 33,4% un peggioramento della durata temporale del credito e il 34,2% un aggravamento del costo dell’istruttoria.