In arrivo un Fondo per il capitale di rischio per Piccole e Medie Imprese localizzate in aree svantaggiate – Mezzogiorno d’Italia, compresi Abruzzo e Molise – e che investono in tecnologie digitali, per complessivi 160 milioni di investimento pubblico-privato.
Lo ha presentato il ministro per l’Innovazione Renato Brunetta confermando l’avvio di un progetto – ideato dal suo predecessore Lucio Stanca – volto a fonrire sostegno allo sviluppo delle Pmi del Sud che intendono investire in innovazioni di processo o prodotto tramite il ricorso alle moderne tecnologie.
Il fondo in Capitale di Rischio prevede la partecipazione del DIT (Dipartimento innovazione e tecnologia) del Ministero attraverso fondi mobiliari chiusi gestiti da SGR già scelte con apposita selezione (con decreto di aggiudicazione pubblicato lo scorso 15 dicembre 2008).
L’intero fondo si compone di una parte di finanziamento pubblico (80 milioni di euro) e di un corrispondente impegno di risorse da investitori privati.
Il DIT parteciperà ad ogni fondo chiuso – Vertis SGR Spa, Quantica SGR Spa, San Paolo IMI Fondi Chiusi SGR Spa e Vegagest SGR Spa – per un importo non superiore al 50% del totale, con un impegno di non oltre 10 anni.
Le SGR godranno di un trattamento privilegiato mediante un meccanismo che assicura maggiore guadagno ai privati in caso di guadagni positivi ed uguale perdita nei casi negativi.
Questi i vincoli che deveno essere rispettati per gli investimenti di “expansion capital“:
- ammontare massimo in una stessa impresa di 2,5 milioni di euro;
- ammontare complessivo non oltre il 40% dell’attivo del singolo fondo;
- tetto massimo di tre interventi;
- intervallo di almeno sei mesi tra ciascun intervento;
- importo unitario per ciascun intervento non superiore a un milione di euro.