Cresce e si stabilizza la presenza degli imprenditori immigrati nel tessuto delle piccole e piccolissime imprese italiane: nel 2008 sono state 36.694 le ditte individuali aperte dagli immigrati, stando all’ultimo Rapporto Unioncamere, per un incremento di 15.187 aziende rispetto all’anno precedente.
Attualmente, dunque, il totale delle Pmi individuali gestite da titolari extra-Ue ammonta a 240.594.
La crescita, però, risulta frenata rispetto al 2007, quando si registrava un +8%, contro il +6,7% del 2008. Per colpa della crisi infatti, pur rimanendo il saldo attivo nel 2008 sono rallentate le iscrizioni ed aumentate le cessazioni.
L’imprenditoria immigrata si concentra per il 35% nel settore delle Costruzioni (5.383 unità in più, +8,9%), seguono Commercio (4.888 unità in più, +5%) e Manifatturiero (2.095 imprese in più, +7,9%).
Dal punto di vista geografico, per la maggior parte gli imprenditori immigrati si concentrano in Lombardia (44.581 imprese, 18,5%), anche se il numero maggiore, in proporzione al numero di imprese individuali residenti, è localizzato in Toscana (25.373 su 223.520, l’11,4%).
Tra le città primeggia Prato, con più del 30% di imprese gestite da cittadini extra-Ue. Ultime in classifica, la Basilicata (2,3%) tra le regioni ed Enna (1,5%) tra le provincie.
I dati si basano sulla rilevazione trimestrale condotta sul Registro delle Imprese da InfoCamere, Movimprese.